I “chatbots” che Google sta sviluppando sono un po’ diversi da quelli a cui siamo abituati: usano le reti neurali (modelli matematici che dovrebbero risolvere alcuni problemi relativi all’intelligenza artificiale ed in questo caso mimano il comportamento dei neuroni nel cervello umano) per imparare dalle conversazioni esistenti così da creare le loro proprie risposte.
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