Un lungo e curato articolo interattivo del New York Times prende in esame 25 canzoni pop, descritte da altrettanti 25 scrittori, con l’intento di indicare cosa sta accadendo alla musica e in senso più lato alla cultura popolare che vi sta dietro.
Margot met Robert on a Wednesday night toward the end of her fall semester. She was working behind the concession stand at the artsy movie theatre downtown when he came in and bought a large popcorn and a box of Red Vines.
Su Rivista Studio, Cristiano de Majo si interroga sul fatto che in Italia il genere del ritratto letterario in ambito politico non abbia mai attecchito, e più in generale un certo stile di giornalismo narrativo, rispetto a paesi come la Francia o gli Usa.
Una valutazione dell’orientamento politico di ciascuno di noi, tramite una interpretazione del nostro gradimento rispetto ai valori che si pongono alla base di ogni struttura di pensiero.
Un romanziere e un filosofo, Francesco Pacifico e Raffaele Alberto Ventura, discutono del declino materiale della classe media e delle sue velleità culturali.
Sandro Magister, noto vaticanista, si domanda con un intervento sul proprio blog se siano iniziate – dopo l’Amoris Laetitia e la sua interpretazione estensiva sostenuta, sostanzialmente, da Papa Francesco – le liste di proscrizione verso il “cattolicesimo ortodosso”.
Questa sera si conclude la settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e fra poche ore sapremo quale sarà il film a cui la Giuria Internazionale presieduta da Annette Bening assegnerà il il Leone d’Oro e gli altri premi collaterali del Concorso (Leone d’Argento per la miglior Regia, Gran Premio della Giuria e Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e femminile).
Kenan Malik sul Guardian propone alcune considerazioni sul rapporto tra differenti culture, partendo dal recente caso della bambina di Tower Hamlet e affermando che una discussione aperta e razionale è rara, ed invece resta intrappolata tra l’ostilità verso i musulmani e la paura di offendere.
Un articolo su Stradeonline ci parla del tribalismo e di come esso, per effetto, tra le altre cause, dell’utilizzo dei social network), stia riemergendo:
Si possono notare fenomeni tribali su varie scale: la rinascita dei localismi, il secessionismo, e il successo dei movimenti conservatori e delle politiche xenofobe e tendenzialmente repressive, in risposta a un periodo critico segnato da grandi flussi migratori, dal terrorismo di matrice islamica, dalla crisi economica, dalle conseguenze della globalizzazione, dalla precarietà lavorativa e dall’austerity; si assiste alla polarizzazione dei dibattiti intorno agli stili di vita, all’uso e alla regolamentazione delle armi, ai diritti civili, ai regimi alimentari, all’etica della ricerca scientifica e all’accanimento terapeutico, come testimoniato dalla storia di Charlie Gard.
Su Ultimo Uomo, Nicholas Gineprini ci racconta perché è difficile, per adesso, che la Cina diventi una super potenza negli sport di squadra (basket ma sopratutto il calcio).
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