Foreign Policy parla delle prossime elezioni parlamentari in Iraq e di come per la prima volta siano presenti liste interconfessionali
Anche il clero sciita ha invitato ad una competizione basata
on economic, educational, and social service programs that can be realistically implemented; to be avoided are narcissism [and] inflammatory sectarian and nationalist rhetoric
Il clima è migliorato dopo la sostituzione del divisivo (e corrotto) primo ministro al-Maliki col più inclusivo al-Abadi, ma anche per la minaccia dell’IS e della secessione curda che ha unito gli iracheni.
Un’inchiesta del NYT condotta su migliaia di documenti originali mostra il funzionamento interno del Califfato, basato su brutalità, ma anche burocrazia:
Il mondo conosce lo stato islamico per la sua brutalità, ma i militanti non governano solo con la spada.
La presa di Kirkuk da parte dell’esercito iracheno ha segnato una svolta. Ed ha sicuramente allargato la divisione fra i partigiani di TalbaniTāhlabānī; e quelli di Barzani, mentre Turchia e Iran plaudono alla fine del sogno indipendentista.
L’attacco contro i peshmerga, l’esercito del Kurdistan iracheno, è cominciato stanotte nonostante i tentativi di mediazione degli Stati Uniti: che cosa vuol dire
Da questa mattina nel nord dell’Iraq si sta votando per l’indipendenza del Kurdistan iracheno, una regione autonoma dell’Iraq abitata in prevalenza da curdi.
Domenica prossima nei territori sottoposti al governo regionale del Kurdistan iracheno si dovrebbe svolgere una consultazione per l’indipendenza del Kurdistan da Bagdad.
Daniel Pludwinski su Gli Stati Generali racconta una vicenda che potrebbe essere una delle cause che hanno portato alla rottura tra Qatar e Arabia Saudita: il piccolo emirato avrebbe pagato due miliardi di dollari (ma il New York Times parla genericamente e prudentemente di millions of dollars ) ad una milizia sciita per il riscatto di 26 concittadini (compresi 11 membri della famiglia reale) rapiti mentre erano impegnati nella caccia col falcone.
Un reportage di Gabriele Orlini racconta la storia dei profughi del nord dell’Iraq, e sopratutto della storia di Lamya Bashar, giovane ragazza yazida rapita e tenuta schiava dallo Stato Islamico.
Un articolo di Politico segnala il rischio che la battaglia di Mosul possa determinare un eccessivo indebolimento dell’esercito iracheno e in particolare della sua unità di punta, la “Divisione d’Oro“, una delle poche (o forse l’unica, secondo l’autore) che potrebbe essere impiegata con successo in un eventuale scenario di guerra civile successivo alla sconfitta dell’ISIS.
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