All’Eliseo vengono ospitate personalità selezionate con la massima attenzione, ma con il divieto assoluto di parlarne. Su L’Express cercano di capire i temi toccati in queste cene.
Quindici economisti francesi e tedeschi, dell’istituto per la ricerca economica Diw di Berlino e dell’Istituto di Monaco Ifo, hanno presentato insieme un documento in cui si illustra una proposta di rivisitazione della struttura e regole di bilancio dell’unione monetaria.
Sia il presidente francese Emmanuel Macron sia il neo presidente dell’SPD Martin Schulz, vogliono che i leader europei nominino un ministro delle finanze della zona euro come modo per garantire a lungo termine la moneta unica.
Mentre i giornali italiani e francesi hanno aspettative positive riguardo l’accordo tra Macron e Gentiloni, DifesaOnline.it si avventura in un’ipotesi basata sul pessimismo che la storia recente del nostro Paese si porta dietro.
Su Internazionale, il parere dello storico indiano Vijay Prashad sulla riforma del lavoro targata Macron. L’articolo, pubblicato il 15 settembre su Alternet, è stato tradotto per Internazionale da Federico Ferrone:
Ieri centinaia di migliaia di persone hanno manifestato contro la nuova legge sul lavoro, il provvedimento più importante del nuovo presidente francese
Un articolo su Analisi Difesa fa il punto sui progetti europei per future delle sue aviazioni e, in particolare, per la produzione di un caccia di nuova generazione:
La lunga scalata al nuovo caccia europeo ha preso avvio a metà luglio dall’annuncio congiunto della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Emanuel Macron dell’intenzione di costruire insieme un successore dell’Eurofighter Typhoon e del Dassault Rafale, caccia multiruolo concepiti negli Anni 80 per i quali si prevede un allungamento della vita operativa fino alle soglie degli anni 40 o anche più in là.
In questo articolo dell’Huffington Post, Nicola Pedde dell’Istitute of Global Studies spiega il fallimento della strategia italiana in Libia e quella che, a prima vista, può sembrare una mossa imprevedibili da parte di Macron: la convocazione di una conferenza urgente sulla Libia.
Macron al summit del G20 ha detto che un piano Marshall per l’Africa non è possibile, perché ha troppi problemi “di civiltà”, come Stati falliti, transizioni incompiute e anche una demografia fuori controllo.
L’elezione di Macron è stata salutata all’unanimità come un grande rilancio del processo di integrazione europea, dopo i timori per l’ondata populista che aveva caratterizzato il 2016.
È quindi il momento dei ringraziamenti, perché questo piccolo esperimento di giornalismo non sarebbe stato possibile senza le centinaia di email che avete scritto in questi mesi per consigliarmi un articolo, pormi delle questioni a cui non avevo pensato, criticare un singolo punto della newsletter oppure una tutta intera.
Francesco Maselli esprime la sua opinione sugli eventi degli ultimi giorni della presidenza Macron, a una settimana dal primo turno per le elezioni legislative e dopo una serie di incontri internazionali di alto livello.
1-Richard Ferrand, ministro della coesione territoriale e uno degli uomini più vicini a Emmanuel Macron, è coinvolto in un piccolo scandalo che potrebbe danneggiare il presidente.
Emmanuel Macron è stato ufficialmente proclamato Presidente della Repubblica francese: la newsletter di questa settimana racconta la cerimonia di insediamento e propone un’analisi sulle figure nominate nei ruoli chiave dell’Eliseo.
La vittoria netta di Macron in Francia ci pone delle domande sul futuro assetto dell’Europa.
Massimo Fontana commentando un articolo di Reuters ci dice che può svilupparsi un terreno di convergenza tra Macron e la Merkel (o chiunque sia il vincitore prossimo alle elezioni tedesche) che è quello dell’Europa a 2 velocità: maggiore unità politica e alcune competenze in comune ad una sorta di livello federativo per alcuni Stati.
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